Dolore per la perdita di Indi Gregory, la Bambina di 8 mesi non ce l'ha fatta
- Forge Italia
- 13 nov 2023
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Indi Gregory, una bambina di soli otto mesi affetta da una seria malattia mitocondriale, è venuta a mancare tra la notte di domenica e lunedì. Dean Gregory, il padre della piccola, ha confermato la triste notizia a LaPresse. Il 6 novembre, il governo guidato da Giorgia Meloni aveva concesso la cittadinanza italiana a Indi per facilitarne il trasferimento presso l'ospedale Bambin Gesù di Roma.
Tuttavia, nonostante gli sforzi dei genitori e una prolungata battaglia legale, le autorità giudiziarie del Regno Unito hanno deciso venerdì di interrompere i trattamenti vitali della bambina e di trasferirla in un hospice. Questa decisione ha suscitato diverse reazioni nel mondo politico, con la stessa premier Meloni che ha dichiarato di aver fatto "tutto il possibile".
A Londra, Indi Gregory è deceduta in modo pacifico, tra le braccia di sua madre, alle 1.45 di questa mattina. La sua breve vita è stata caratterizzata da una lotta legale tra i suoi genitori e i medici, culminata con la concessione della cittadinanza italiana. Dean Gregory, il padre, ha lottato senza sosta da settembre, cercando dapprima di garantire le migliori cure possibili per sua figlia, poi di trasferirla in Italia, dove l'ospedale Bambin Gesù si era impegnato a coprire le spese delle procedure necessarie, e infine di permetterle di trascorrere le sue ultime ore in casa, piuttosto che in un istituto. "Abbiamo il cuore spezzato, siamo arrabbiati e ci vergogniamo," ha dichiarato il signor Gregory, criticando il sistema sanitario e legale per aver negato a Indi non solo la possibilità di vivere, ma anche quella di morire con dignità nella sua casa.
"Il sistema ha potuto prendere il suo corpo e la sua dignità, ma non la sua anima," ha aggiunto il signor Gregory, sottolineando che, nonostante i tentativi di marginalizzare la sua situazione, sono riusciti a garantire che Indi non venga mai dimenticata. Ha ricordato quanto Indi fosse speciale sin dalla nascita. Ora, per i genitori e per la sorella di sei anni di Indi, Vienna, inizia un nuovo capitolo: quello di vivere senza di lei, dopo che la loro vita quotidiana per otto mesi è stata dominata dalle visite ospedaliere, ricerche su internet, consultazioni con specialisti all'estero e interazioni con i media.
Questa nuova realtà, oscura e difficile, è stata descritta da Connie Gard, madre di Charlie, deceduto per la stessa rara sindrome genetica di Indi nel 2017. Charlie era diventato noto a causa dello scontro legale tra i suoi genitori e i medici e per la campagna dei suoi genitori per l'introduzione di una legge, la "Charlie’s Law", volta a dare più voce ai genitori di bambini con malattie terminali nella gestione dei trattamenti. "Dopo, per tutta la vita combatti con i 'se'... Se solo avessimo potuto...," ha spiegato Connie Gard, descrivendo il senso di colpa e il dolore che accompagnano i genitori in situazioni simili.
Indi aveva lasciato il Queen’s Medical Centre di Nottingham, dove era nata, sabato, per essere trasferita in un hospice in una cittadina vicina. I genitori erano stati accompagnati all'ambulanza da addetti alla sicurezza e da alcuni poliziotti. Il loro ultimo tentativo di appello presso la Corte si era concluso venerdì con il divieto di trasferire Indi a casa e la decisione di sospendere il supporto vitale. I giudici coinvolti nel caso hanno espresso alcune critiche nei confronti dell'intervento delle autorità italiane, definito "mal concepito", e hanno sostenuto la posizione dei medici che ritenevano che non ci fossero speranze di miglioramento per Indi e che le cure le causassero "dolore e stress, diverse volte al giorno".
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